BUSSI: CONDANNA EDISON È UNA VITTORIA, ORA IL MINISTERO NON HA PIÙ SCUSE PER BONIFICA

La sentenza del Consiglio di Stato è un fatto storico. Ora il Ministero non ha più scuse per tergiversare rispetto alla firma del contratto con la ditta che deve effettuare la bonifica.

Sono due anni che il Ministero rinvia con la scusa del contenzioso di Edison. Siano subito affidati i lavori e poi si mandi il conto a Edison.

Ora evitiamo trucchi a favore di Edison da parte della politica: è noto che la società vorrebbe fare un suo piano di tombamento per ridurre costi.

Il territorio ha pagato un prezzo già salatissimo all’irresponsabilità sociale delle imprese e all’ignavia della politica.


Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Corrado Di Sante, segretario Federazione di Pescara

SALVATORE LAGATTA SINDACO DI BUSSI

Discarica Bussi: sindaco, Ministero firmi contratto bonifica

Bussi sul Tirino (Pescara), 6 APR – “Ora il Ministero firmi subito il contratto con la società che si è aggiudicata la gara per la bonifica delle due discariche della Montedison: se prima poteva esserci il pericolo di una rivalsa della Edison, ora con questa sentenza tutto viene a cadere.
Quindi il Ministero dell’Ambiente faccia il contratto e si parta con i lavori”. Lo dichiara all’ANSA il sindaco di Bussi Salvatore Lagatta commentando la sentenza del Consiglio di Stato che ha condannato in vi definitiva la Edison a bonificare le due discariche 2A e 2B del sito dei mega veleni di Bussi.
“Ci sono i 50 mln disponibili a suo tempo stanziati col contributo di Giovanni Legnini – prosegue Lagatta – ora non ci sono più ostacoli o scuse per iniziare i lavori”.

FORUM DEI  MOVIMENTI PER L’ACQUA – ABRUZZO

Sentenza Consiglio di Stato su Bussi, discariche 2A e 2B. Forum H2O “Decisione di enorme importanza, compattezza della comunità paga. Ora si allontanino i rifiuti”.

Esprimiamo grande soddisfazione per la decisione del Consiglio di Stato che conferma la bontà dell’operato della Polizia Provinciale di Pescara che aveva individuato in Edison la responsabile delle attività di messa in sicurezza e bonifica per le discariche 2A 2 2B.


Dichiara Augusto De Sanctis del Forum H2O “Da anni, prima con lettere inviate a tutti gli enti e poi con dichiarazioni messe a verbale ad ogni conferenza dei servizi al ministero, avevamo evidenziato la necessità di procedere dal punto di vista amministrativo, affiancando il procedimento penale che purtroppo ha scontato l’esistenza di termini di prescrizioni troppo brevi, attuando quanto peraltro previsto dal testo Unico dell’Ambiente. Chiedevamo, cioè, l’emanazione dell’ordinanza da parte della provincia per l’individuazione del responsabile della contaminazione e della doverosa bonifica in ossequio al principio comunitario “chi inquina paga”.

Dopo tanto insistere e dopo una lettera di sollecito dell’allora direttore del Ministero Laura D’Aprile, la Provincia, che nel frattempo ha avviato un dialogo costante con tutti gli altri enti e con le associazioni, ha finalmente emanato l’ordinanza poi appellata davanti al TAR da Edison.

Questa sentenza è importante anche per il futuro dell’area industriale, l’area più problematica e più vasta, per la quale la provincia ha recentemente emanato un’altra ordinanza individuando sempre in Edison il responsabile per le attività di bonifica. Ora il Ministero deve procedere celermente nell’avvio di tutte le attività tecniche. Ovviamente saremo intransigenti: pretendiamo l’allontanamento dei rifiuti dall’area, come d’altro lato prevedeva il progetto dell’allora Commissario Goio. Questo è fondamentale, non devono esserci soluzioni parziali“.

Passaggi della sentenza come il seguente ci spingono quindi a continuare a lottare per arrivare alla bonifica perché l’unica lotta che si perde sicuramente è quella che non si affronta con tenacia. La compattezza di enti, associazioni e cittadini è fondamentale e sta pagando.

Scrivono i giudici:
D’altra parte, accedere alla tesi secondo la quale le contaminazioni “storiche” non potrebbero mai porre in capo al loro autore un obbligo di bonifica, determinerebbe la paradossale conclusione che tali necessarie attività, a tutela della salute e dell’ambiente, debbano essere poste a carico della collettività e non del soggetto che le ha poste in essere e ne ha beneficiato. Di talché, è del tutto ragionevole porre l’obbligo di eseguire le opere di bonifica a carico del soggetto che tale contaminazione ebbe in passato a cagionare, avendo questi beneficiato, di converso, dei corrispondenti vantaggi economici (sub specie, in particolare, dell’omissione delle spese necessarie per eliminare o, quanto meno, arginare l’immissione nell’ambiente di sostanze inquinanti).

L’ambiente, peraltro, è oggetto di protezione costituzionale diretta (art. 9) ed indiretta (art. 32), in virtù di norme non meramente programmatiche, ma precettive, che, pertanto, impongono l’ascrizione all’area dell’illecito giuridico di ogni condotta lesiva del bene protetto, tanto più se posta in essere:

- nello svolgimento di attività già per loro natura intrinsecamente pericolose;

- nell’ambito di un’iniziativa imprenditoriale, che, in quanto costituzionalmente conformata dal canone del rispetto della “utilità sociale” (art. 41), è inter alia vincolata alla salvaguardia della salubrità dell’ambiente, la cui compromissione è evidentemente contraria alla “utilità sociale”.

Ne consegue che il danno all’ambiente (inteso quale diminuzione della relativa integrità, anche mediante l’immissione, il rilascio o l’abbandono di sostanze non bio-degradabili) deve ritenersi ab imis ed ab origine ingiusto“.


Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua

3683188739
e-mail:segreteriah2oabruzzo@gmail.com

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