DONNE IN GIUNTA: IL SINDACO DI MATTIA PER LA SECONDA VOLTA SMENTISCE GLI IMPEGNI ASSUNTI

Comunicato stampa 2 luglio 2013

DONNE IN GIUNTA: IL SINDACO DI MATTIA PER LA SECONDA VOLTA SMENTISCE GLI IMPEGNI ASSUNTI CON LA CONSIGLIERA DI PARITÀ REGIONALE LETIZIA MARINELLI.

RIFONDAZIONE PRESENTERÀ MODIFICHE STATUTARIE IN TUTTI I CONSIGLI IN CUI È PRESENTE

La quarterna arbitrale: 2 donne e 2 uomini

Il 22 aprile scorso, dopo la conferenza stampa di Rifondazione Comunista che annunciava il ricorso contro la Giunta tutta al maschile di Montesilvano e la lettera inviata alla Consigliera di Parità, quest’ultima diffidava il sindaco PD di Montesilvano ad annullare i decreti di nomina degli assessori al fine di riequilibrare la giunta, ma alla scadenza dei quindici giorni nonostante promesse e annunci ancora un nulla di fatto. A giugno come annunciato il ricorso contro la Giunta di Mattia viene presentato.

Il 21 giugno il sindaco Di Mattia  e la consigliera di parità regionale Letizia Marinelli (espressione del PDL) annunciano che pochi giorni dopo il 27 giugno 2012  lo statuto comunale di Montesilvano avrebbe recepito la legge 215/2012, con  la promessa di un avvicendamento in giunte per ottobre a ridosso delle elezioni regionali.

Perché la consigliera di parità regionale si è prestata ad un patto che nella sostanza non prevedeva nessun ulteriore impegno per il sindaco Di Mattia oltre a quelli che egli stesso aveva già dichiarato e disatteso?

Come ampliamente previsto,  nonostante il roboante annuncio, nel consiglio comunale del 27 giugno scorso, per la seconda volta Di Mattia ha sbugiardato la consigliera di parità Letizia Marinelli.  Infatti la seduta del consiglio comunale per mancanza del numero legale è stata sciolta  e lo statuto comunale non è stato modificato e quindi non è stata recepita la legge 215/2012. Ben 5 erano i consiglieri assenti nelle fila della maggioranza transgenica, che lo ricordiamo, va dai “responsabili” di SEL e PdCI all’ UDC, entrambi partiti contorno del blocco monocolore PD. Dov’era l’opposizione di centrodestra? Perché il PDL non ha garantito il numero?

Senza questa modifica il sindaco pinocchio Di Mattia avrebbe potuto ugualmente riequilibrare la giunta? La risposta è senza dubbio sì, le norme in vigore e le sentenze permettono e impongono già,  a prescindere dagli Statuti comunali, l’equilibrata presenza dei generi nelle giunte e nei consigli di amministrazione.

È ormai chiaro che alla Giunta Di Mattia e alla sua maggioranza manca la volontà politica del cambiamento. Inoltre ricordiamo che l’articolo 1 comma 4  dello Statuto Comunale  al punto d) afferma: “la promozione, l’attuazione di azioni positive per le donne, che rimuovendo gli ostacoli esistenti alla realizzazione della pari opportunità, tendano a favorire l’occupazione femminile e l’uguaglianza sostanziale fra uomini e donne”. Se non bastasse all’articolo 35 lo Statuto prevede l’istituzione del Comitato per le pari opportunità, ma anche questo articolo è disatteso. Nel frattempo la presidentessa del Cda dell’Azienda speciale Giovina D’Ortenzio pare si sia dimessa a causa del “clima ostile” da parte del consiglio comunale e dei tanti politicanti al fianco di Di Mattia a cui fa gola un posticino in cda.

Alla prova dei fatti il Partito Democratico a Montesilvano e in Consiglio Regionale, come è accaduto con il voto segreto sulla doppia preferenza di genere, poi bocciata, volta le spalle alle donne.   Inoltre lascia senza parole  il silenzio “responsabile” della consigliera comunale Deborah Comardi di SEL e del suo partito a Montesilvano.

È triste constatare che la consigliera di parità sia rimasta l’unica a credere alle promesse di Di Mattia.  La consigliera avrebbe fatto meglio ad aggiungersi al ricorso curato dalla nostra compagna avvocatessa Paola Cianci del foro di Vasto e presentato  dalla consigliera comunale Pdl Manola Musa e da Elisabetta Vespasiani cittadina e attivista dei movimenti sociali.

Sarà la giustizia amministrativa a far rispettare un principio sacrosanto nel comune di Montesilvano.

Rifondazione Comunista presenterà nei consigli comunali in cui è presente delibere per recepire la Legge 215/2012 e modificare gli statuti. Ma lo ripetiamo: anche senza previsione statutaria i sindaci hanno il dovere di nominare una giunta non monosessuata. Soprattutto se si tratta di sindaci di centrosinistra.

 Amanda De Menna

Segreteria Regionale Rifondazione Comunista

Viola Arcuri

Comitato politico Regionale Rifondazione Comunista

Paola Cianci

Avvocatessa e consigliera comunale Rifondazione Comunista Vasto

Corrado Di Sante

Lista “in movimento per i beni comuni Rifondazione Comunista – Verdi”

Michele Castellano

Segretario Circolo Rifondazione Montesilvano

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