Mani pulite fanno l’efficienza

Per difendere i beni comuni ci vogliono le mani pulite.

Solo rompendo l’ultradecennale complicità tra politicanti e costruttori è possibile disegnare un modello di sviluppo innovativo.

Ma per riuscirci è fondamentale emancipare la politica e la cittadinanza da logiche vecchie fondate sul voto clientelare e l’appropriazione partitocratica e/o familistica della stessa amministrazione vista come un carrozzone da espugnare con la competizione elettorale per poi spartirne le risorse tra i vincitori.

Non crediamo che chi non ha il coraggio neanche di sottoscrivere l’impegno per l’esclusione dalle candidature delle persone rinviate a giudizio sia in grado di inaugurare una stagione di reale cambiamento.

Come scritto nel programma di Giuliano Pisapia e della coalizione che lo ha sostenuto a Milano noi riteniamo indispensabile porre delle regole chiare alla politica e ai partiti: “Esclusione dalla candidatura in liste o per nomine di indagati per mafia, rinviati a giudizio o condannati anche solo in primo grado per reati contro la PA, la fede pubblica e i reati cosiddetti “dei colletti bianchi”; superamento dei privilegi immotivati di eletti e rappresentanti; adozione del codice di comportamento europeo; un nuovo sistema per le nomine,  introducendo modalità pubbliche di esame preventivo delle competenze, di affidamento di precisi mandati, di controllo su quanto fatto”.

Purtroppo dobbiamo constatare che le regole che valgono per il centrosinistra a Milano non valgono per quello di Montesilvano.

Noi ci siamo battuti, ci battiamo e ci batteremo per introdurle nella vita amministrativa e politica comunale.

Dopo il fallimento della Giunta Cordoma bisognava dare vita a una esperienza autentica di rinnovamento come a  Napoli o a Milano, invece il centrosinistra sotto al marketing giovanilistico a Montesilvano punta di nuovo sugli Scilipoti di sempre.

Non è possibile parlare di cambiamento se i futuri consiglieri con la loro storia rappresentano l’esatto contrario.  Grazie alla nostra martellante campagna sulle liste pulite nella notte precedente la scadenza del termine di presentazione delle liste il PD ha tirato fuori dalla sua lista alcuni rinviati a giudizio dopo aver rifiutato per mesi di sottoscrivere tale impegno. Dimostrazione che solo se c’è chi con onestà e coraggio rompe omertà e complicità è possibile che cambi qualcosa.

Proprio perché difendiamo i beni comuni esigiamo il rispetto della legalità all’interno del comune e delle aziende, introducendo rigorosi codici di condotta, controllo continuo della conduzione di appalti e subappalti, verifica e revisione dei contratti in corso, piena estensione del sistema degli appalti in base alla “offerta economica vantaggiosa” e abolizione del “massimo ribasso”.

Noi vogliamo vivere in una comunità di cittadini non di sudditi. La pratica generalizzata della raccomandazione costituisce una violazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione e costringe i giovani e le famiglie a umilianti riti di sottomissione ai politicanti locali. Tutto questo deve finire!

Stop alle raccomandazioni, ai concorsi truccati, alle consulenze e agli incarichi agli amici degli amici: proponiamo regolamenti che garantiscano parità di accesso e opportunità a chi cerca lavoro e ai professionisti.

E soprattutto stop alla corruzione senza se e senza ma.

Le nomine in comune, società, enti: sul piano procedurale bisogna pubblicare nel sito del Comune non solo l’elenco degli organismi e degli incarichi da ricoprire, le delibere di nomina e l’elenco degli incarichi ma anche tutti i curricula presentati e i compensi corrisposti; va istituita la modalità delle audizioni pubbliche per gli incarichi di maggior rilievo. Sul piano dei criteri sostanziali: vanno attribuiti incarichi a persone con curriculum che certifichino chiaramente le competenze richieste.

Lo stesso numero di candidati e la proliferazione di liste in occasione delle elezioni amministrative nonché il saltare continuo degli eletti da una collocazione partitica all’altra dimostrano che sempre più si perde il senso della politica come servizio.

Per questo proponiamo che si attui un programma di radicale taglio dei costi della “politica” a partire dalla riduzione ai minimi di legge di tutte le indennità previste per sindaco, assessori, consiglieri e membri cda società controllate e partecipate dal Comune e la riduzione del numero dei componenti della stessa Giunta al minimo consentito dalla normativa.

Dai rifiuti fino all’urbanistica non è possibile cambiare Montesilvano senza rigore sulla questione morale.

Qui trovate il programma completo.

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