Cultura

LA CULTURA

La politica culturale del Comune non può limitarsi al finanziare “eventi”, e comunque anche in questo caso si può fare molto meglio promuovendo eventi che portino gente a Montesilvano non che la fanno scappare. Il cosiddetto teatro del mare è sovente luogo dove si consumano terribili delitti contro il buon gusto. Migliorare l’offerta di eventi è sicuramente doveroso. Però non basta. Occorre coinvolgere attraverso le modalità del bilancio partecipato e forum permanenti tutti coloro che operano nel campo dell’istruzione, della cultura, dell’arte, dello spettacolo nella ridefinizione della politica culturale del Comune. A Montesilvano siamo quasi all’anno zero e che la politica culturale sia tutta da ridefinire in termini di spazi, regolamenti, iniziative, programmazione. Un’amministrazione comunale deve attivare azioni positive per la crescita e la valorizzazione del tessuto culturale. Prima di tutto può suscitare un contesto che favorisca l’attivazione di energie, entusiasmi, capacità creative, progettualità. La città deve diventare un cantiere di produzione di cultura e di socialità, mettendo a disposizione una rete di spazi, per laboratori teatrali, video, cinema, sale prova per gruppi musicali, fotografia, mediattivismo, seminari, conferenze, ecc. Dobbiamo investire sul sapere, l’intelligenza e la  socialità. Non condividiamo la proposta di Di Mattia di adottare il principio dell’Equity, ossia aiuto da parte dell’ente solo a chi parteciperà anche con mezzi propri ai progetti ed eventi. Se diventasse la regola escluderebbe e penalizzerebbe proposte nuove e giovani o chi non ha risorse ma magari idee eccellenti. Tutta la storia del rock’n’roll e dell’arte contemporanea dimostra che le cose migliori sono venute fuori da gente che non aveva una lira. Semmai il comune deve mettere su un ufficio che supporti associazioni e cittadini – soprattutto ma non solo giovani – per il reperimento di  fondi nazionali, regionali e comunitari. Questa città ha lasciato chiudere il cinema Diana e quello all’aperto però ospita la prima multisala dell’area metropolitana. Proponiamo l’istituzione di un ufficio cinemacomunale che a partire da un progetto rivolto alle scuole sviluppi rassegne e progetti. La difesa dellascuola pubblica è un elemento fondamentale per una comunità che intende investire nel futuro. Per questo ci siamo opposti alle pseudo-riforme della Gelmini. Il Comune dovrebbe promuovere un “patto” tra ente locale, mondo della scuola, organizzazioni sindacali per individuare priorità e per fare in modo che le scelte ministeriali abbiano un impatto ridotto sulla qualità della scuola e sull’organizzazione delle famiglie. Va esercitata costante pressione sulla Provincia per la conclusione dei lavori del Liceo Scientifico che dovrebbe diventare un polo culturale per tutta la città (attualmente la sala pubblica più grande a Montesilvano – quella del Comune – contiene 50 persone). La creatività giovanile è una risorsa non un problema di ordine pubblico: per questo proporremo un regolamento per i writers con l’individuazione dei luoghi della città dove poter fare graffiti.

Qui trovate il programma completo

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