DOSSIER CANDIDATI
SENZA COERENZA NON C’E’ CAMBIAMENTO
A Montesilvano ancora una volta le liste si popolano di trasformisti e indagati. Per mesi abbiamo condotto una battaglia per il rinnovamento ma evidentemente centrosinistra e centrodestra hanno preferito la continuità con il passato. Le vicende eclatanti della nostra città che hanno portato la Procura a definire gli episodi di malaffare “Sistema Montesilvano” richiedevano un taglio netto.
Non è possibile parlare di cambiamento se i futuri consiglieri con la loro storia rappresentano l’esatto contrario. Solo nella notte precedente la scadenza del termine di presentazione delle liste il PD ha tirato fuori dalla sua lista alcuni rinviati a giudizio. Sarebbe stato troppo imbarazzante persino per il Pd abruzzese non farlo, grazie alla nostra campagna sulle liste pulite.
Purtroppo però quel che viene fuori dal dossier che presentiamo denuncia una presenza massiccia nel complesso di trasformisti ed indagati. Ed è incredibile che tanta parte del personale politico che ha sostenuto le Giunte plurinquisite di Cordoma e Cantagallo sia ancora in pista per tornare al governo della città di Montesilvano.
Ricordiamo che Rifondazione Comunista da circa 10 anni è all’opposizione di questo sistema denunciandone i protagonisti. Nelle elezioni comunali del 2004 corse (insieme a PdCI e Verdi) contro l’allora candidato sindaco Cantagallo, ben prima delle inchieste. Nel 2007 corse con un proprio candidato sindaco (in coalizione con l’IDV). Oggi con coerenza si ripropone (insieme ai Verdi) con un proprio candidato sindaco come alternativa al gattopardismo montesilvanese.
Di seguito alcuni dei casi più inquietanti lista per lista.
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COALIZIONE DI CENTROSINISTRA – CANDIDATO SINDACO ATTILIO DI MATTIA
Collezionano:
- 1 indagato nell’inchiesta dal nome emblematico “Partito dell’acqua”;
- 1 condannato per l’assunzione illegittima presso gli uffici comunali di propri parenti;
- 2 assessori in carica della giunta uscente di centrodestra;
- 3 consiglieri in carica nell’attuale maggioranza di centrodestra;
- un buon gruppo che sostenne la giunta Cantagallo, tra cui diversi soggetti che sono passati da Cantagallo a Cordoma e oggi da Cordoma a Di Mattia.
Lista PD
Francesco Di Pasquale
È indagato nell’inchiesta dal nome emblematico “Partito dell’acqua” (nell’inchiesta oltre a volti noti del PD come Giorgio D’Ambrosio c’è anche Pasquale Cordoma il sindaco PDL uscente). A Montesilvano anche le inchieste sono bipartisan. Ricordiamo che a quanto sostenuto dal Commissario regionale Caputi a conferma di una battaglia decennale di Rifondazione, l’azienda acquedottistica dovrà aumentare le bollette per sostenere i costi della sua cattiva gestione e dell’aumento ingiustificato di personale. La procura sostiene che assunzioni clientelari, prebende e gestione elettoralistica degli enti sono state pagate con i soldi dei cittadini. A prescindere dai risvolti giudiziari è un esempio eclatante di cattiva amministrazione.
Troviamo impossibile che il cambiamento propagandato da Di Mattia possa avere la benché minima credibilità con i protagonisti di questa stagione nella sua squadra.
Massimo Cardone
Grazie alla girandola di dimissioni degli Assessori della Giunta Cordoma entra in consiglio come PDL. Nel 2007 era candidato con Forza Italia e dall’ingresso in consiglio ha sempre sostenuto la maggioranza Cordoma. Da consigliere comunale in carica con il PDL, fa un bel salto e si candida nel PD.
Gabriele Di Stefano
Nel 2004 è stato eletto nelle file della Lista Arcobaleno a sostegno di Cantagallo. Ricordiamo che la lista Arcobaleno è capitanata storicamente dall’ex sindaco inquisito Paolo Di Blasio. Nel 2007 è stato il secondo più votato della Margherita. La Giunta Cordoma è rimasta in carica grazie alla sua astensione sul voto sul bilancio nel 2010. Il PD lo caccia e lui aderisce al gruppo misto. Cerca di partecipare alle Primarie del centrosinistra ma viene estromesso perché ha dato una “manina” a Cordoma. Oggi si candida con il PD. Il PD è un partito dalle idee chiare solo che le cambia ogni 2 mesi. Alla prova dei fatti il codice etico e il regolamento delle primarie, hanno dimostrato tutta la loro vacuità.
Enzo Fidanza
Compare di nozze del Sindaco Cantagallo, la cui Giunta è stata travolta e arrestata nell’inchiesta Ciclone. Già assessore provinciale e consigliere comunale, politico di lungo corso. Escluso dallo stesso PD alle primarie (che avrebbe vinto ad occhi chiusi e con le mani legate) perché guastava “l’operazione rinnovamento”, evidentemente tutta di facciata, in quanto oggi è tranquillamente candidato nella lista PD.
Massimiliano Pavone
Già sindaco di Montesilvano per la DC e più volte presidente del Consiglio financo con l’amministrazione del “Ciclone”. Eletto la prima volta in consiglio comunale nel giugno del 1980 è stato consigliere ininterrottamente per 26 anni, (6 consiliature) fino alle dimissioni del novembre 2006, dopo i fatti del Ciclone. Ecco il rinnovamento! Intervistato da Il Giornale di Montesilvano dichiara che il miglior sindaco per Montesilvano sarebbe ancora oggi Enzo Cantagallo.
Claudia Ruozzi
Pur con un rispettabile passato politico è del tutto evidente che la sua candidatura è connessa all’esclusione dalla lista PD del marito Andrea Diodoro (uno dei rinviati a giudizio dell’inchiesta Ciclone). Inevitabile il paragone con il metodo D’Alfonso, quando voleva rifilare al centrosinistra per le elezioni regionali, la candidatura del figlio di Donato Di Matteo al posto del padre. Un buon modo per prendere in giro i cittadini di Montesilvano fingendo il rinnovamento. Ricordiamo che Andrea Diodoro è tuttora segretario del circolo PD di Montesilvano Sud e ha presieduto e tenuto a battesimo una delle prime iniziative elettorali di Di Mattia in questa campagna.
Lista IDV
A Montesilvano un partito funambolico. Nel 2007 corre in coalizione con Rifondazione, fuori da centrodestra e centrosinistra. Al successivo ballottaggio sceglie di sostenere direttamente Cordoma dichiarando : “vogliamo impedire che a Montesilvano con la vittoria del centrosinistra, targato Finocchio, non cambi nulla: che si ritrovino alla guida della città le stesse persone di ieri, direttamente o per interposta persona”. (Il Centro, 3 giugno 2007)
Oggi, per “vincere”, il suo Sindaco imbarca indagati e trasformisti di Cordoma e Cantagallo. Un gran buon esempio di coerenza.
Tra i candidati segnaliamo:
Sergio Agostinone
Nel 2004 è eletto consigliere con la Margherita (con Cantagallo); nel 2007 si candida nell’UDC a sostegno di Cordoma senza essere eletto, ma guadagna un posticino nel Cda della Linda spa (azienda rifiuti di Città S.Angelo). Oggi passa all’IDV per Di Mattia. È un vero esperto di viabilità “politica”, del resto è stato comandante dei vigili urbani a Montesilvano ed ora è in pensione. Sulla sua nomina a comandante dei vigili è stato istruito un processo per mancanza di requisiti in quanto non laureato. Il processo si è chiuso senza esito grazie all’escamotage di affidargli la funzione di comando senza la nomina a dirigente.
Stefania Di Nicola
Eletta con AN, ha fondato il Gruppo Montesilvano per le Libertà, oggi è un neoacquisto dell’IDV. Ovviamente in carica come consigliere comunale di centrodestra.
Lista UDC
Un partito travagliato ma pieno di risorse! La testa di lista è tutto un programma
Piero Gabriele
Medico, è assessore in carica nella Giunta Cordoma. Nel 2007 viene eletto con la Margherita a sostegno di Rocco Finocchio, a maggio 2008 esce dalla Margherita e costituisce in Consiglio il gruppo IDV, a pochi giorni dalle elezioni provinciali del 2009 lascia l’IDV per candidarsi nelle file dell’UDC, a novembre 2009 nell’ennesimo rimpasto della Giunta Cordoma conquista l’Assessorato. Oggi diventa nuovamente di centrosinistra con l’UDC, ovviamente senza dimettersi da Assessore.
Emilio Di Censo
Ex assessore della Margherita nella Giunta Gallerati, condannato dalla Corte dei Conti per “l’assunzione illegittima di persone legate a vario titolo per contiguità familiare all’Assessore al personale (Di Censo)”… “in violazione della normativa vigente e di ogni elementare principio di correttezza amministrativa” (dalla sentenza). Nel 2004 eletto nelle fila della Margherita con Cantagallo. Nel 2007eletto con l’UDC nel centrodestra a sostegno di Cordoma.
L’ufficio urbanistica, oggi diretto da Brescia, (uno dei parenti dell’inchiesta di cui sopra) si è recentemente dimesso in blocco per una vicenda legata al PRG, contestando di non aver avuto notizia di una variante urbanistica presentata da Brescia e Cordoma. Da Cantagallo a Cordoma, da Cordoma a Di Mattia: continuità altro che rinnovamento!
Emidio Di Felice
Eletto nelle file del Centrosinistra di Cantagallo nel 2004 per la lista Teodoro, sempre per questa lista si è candidato ed è stato eletto consigliere nel 2007 a sostegno di Rocco Finocchio. Per entrare in Giunta con Cordoma ha lasciato la Lista Teodoro e ha aderito al PDL, fino a qualche giorno fa era dato candidato sindaco con Grande sud che poi ha scelto di ricandidare Cordoma, il sindaco uscente. Ancor prima dell’accordo del centrosinistra con l’UDC, erano già pronti i sui santini con l’UDC per Di Mattia. Assessore al bilancio in carica nella Giunta Cordoma non ha provato imbarazzo nell’accettare la candidatura nel centrosinistra. La cosa è sconcertante considerando che tutte le opposizioni in consiglio comunale lo hanno accusato di aver falsato il bilancio per tenere in piedi Cordoma.
Lino Ruggero
Nel 2007 si candida nella lista civica “La Cometa” a sostegno di Leo Brocchi, ex city manager di Cantagallo. Nel 2009 corre alle elezioni provinciali nella lista civica Rialzati Abruzzo, entra in scontro con la Giunta Provinciale di centrodestra perché non avviene l’avvicendamento come assessore. Oggi si candida nel centrosinistra con l’UDC che in provincia è in maggioranza con il centrodestra.
Daniele Cilli detto Paolo
Probabilmente una simpatica trovata.
Il vero Paolo Cilli è fuori dall’UDC ed è candidato con il PDL. Non ci sembra che Daniele Cilli sia noto come Paolo. E’ probabile che si tratti solo di una furbizia per disorientare l’elettorato.
Un precedente per certi aspetti anche più grave avvenne già 5 anni fa: Paolo Di Blasio nella lista Arcobaleno candidò suo figlio Stefano e fece scrivere “detto Paolo” accanto al nome del figlio, per far capire all’elettorato che … in fondo in fondo lui c’era.
Lista BENE COMUNE
Ammicca al movimento per l’acqua. Nulla a che vedere però con il movimento per i beni comuni ed è un mirabile esempio di marketing elettorale privo di contenuti e di reale attivismo nel movimento. I candidati sono in buona parte espressione di ceto politico ben conosciuto a Montesilvano.
Tra i candidati di spicco:
Marco Volpe (capolista)
Architetto, sconfitto nelle primarie da Attilio Di Mattia, era il candidato ufficiale del PD, evidentemente convinto della candidatura dei rinviati a giudizio nella lista PD, si è trovato un’altra collocazione per avere più chance di elezione.
Stefano Di Felice
Figlio di Adelmo di Felice dello SDI (già consigliere con Cantagallo e assessore con Gallerati). Stefano è subentrato in consiglio comunale a Rocco Finocchio, dimissionario dopo aver collezionato un’infinità di assenze. Finocchio era il candidato sindaco del centrosinistra contro Cordoma (un fantasma!). Rinnovamento feudale.
Mario Nino Fusco
Ex segretario del PD sezione Montesilvano Nord, nel suo comunicato di novembre 2011 sostenne che il PD fosse la continuazione del “Sistema Montesilvano”. Ecco la dichiarazione: “Lo spettacolo che negli ultimi due mesi il Partito Democratico di Montesilvano ha dato di sé mi hanno convinto: questo partito nella nostra città è ormai la reincarnazione di quello che fu definito il sistema Montesilvano, un intreccio tra politica, affari e interessi personali che vedono sempre gli stessi protagonisti. Da una parte il o i candidati degli inquisiti ex Margherita contro il o i candidati degli inquisiti ex DS. In mezzo i patetici tentativi del segretario provinciale di Pescara e di quello comunale di trovare a tutti i costi un candidato unico: Vittorio Gervasi, Lorenzo Cirotti, Ugo Di Silvestre e tanti altri, contattati nel nome di una unità che salvaguardasse solo ruoli, poltrone e ambizioni personali (presenti e future) senza pensare ai veri problemi della nostra città”. Uscito dalPD dopo tale dichiarazione da segretario e in scontro con il segretario del circolo di Montesilvano Sud, Andrea Diodoro (uno dei rinviati a giudizio, esclusi dalla lista e che oggi candida la moglie), deve essersi illuminato sulla via di Damasco accettando la candidatura per la lista del sindaco Di Mattia, ovvero Bene Comune.
Lista ESSERE MONTESILVANO
Giuseppe Tini
Ex assessore nella Giunta Cantagallo nel 2004, nel 2007 si candida con la Margherita e poi fonda una sua lista civica.
Lista SINISTRA UNISTA (SEL E PDCI)
Deborah Comardi
Figlia di Kennedy Pettine.
Quest’ultima candidata a sindaco nel 2007 con l’Italia di Mezzo, al ballottaggio sostenne Cordoma.
Kennedy Pettine è moglie di Aurelio Colangelo, gola profonda del Ciclone: dove c’è un inchiesta sull’urbanistica, in un modo o nell’altro e in vesti diverse, Aurelio Colangelo c’è. Da Spoltore a Montesilvano il suo ruolo, dalle intercettazioni apparse sulla stampa, è quanto meno ambiguo. E’ forse per questo che nessuno dei partiti del centrosinistra lo ha voluto candidare?
In compenso Sel e PdCI candidano la figlia della moglie.
Sul caso Colangelo come potenziale candidato, prima nella lista IDV, poi in quella bene comune, la stampa ha ampiamente scritto. Anche qui metodo D’Alfonso: se un personaggio è ingombrante, candidiamo un parente prossimo.
Giorgio D’Amico
Medico, socialista di lungo corso, con la sua lista PSI garofano rosso era candidato a sindaco nel 2007. Un giocoliere, oggi dopo aver partecipato con un suo candidato alle primarie, si candida con SEL-PDCI.
Socialisti uniti PSI di Zavattieri e Bobo Craxi, dopo varie collocazioni sia a destra che a sinistra, hanno rifiutato la confluenza in SEL a livello nazionale. Sarà per questo che il garofano era presente nella prima versione del simbolo di Sinistra Unita insieme a PDCI e SEL e poi repentinamente cancellato per evidente imbarazzo.
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COALIZIONE DI CENTRODESTRA – CANDIDATO SINDACO MANOLA MUSA
Collezionano:
- 5 rinviati a giudizio;
- 4 assessori della ex-giunta Cantagallo di centrosinistra.
Manola Musa
Tra gli ultimi assessori nominati da Cordoma, viene da AN. Da tutti reputata fedelissima di Cordoma ottiene la candidatura quando il PDL decide di scaricare il sindaco uscente Cordoma.
Lista PDL
Alfredo Caccamo
Eletto in FI aderisce al PDL; di origine calabrese, è animatore del gemellaggio con Reggio Calabria. La sua sagra ha ricevuto negli anni decine di migliaia di euro dal sindaco Cordoma. Negli ultimi giorni lo aveva seguito in Grande Sud ma poi è tornato a casa, in quella delle libertà.
Vittorio Catone
E’ nipote di Giampiero Catone, è presidente del consiglio comunale e consigliere provinciale. Giovane rampante all’ombra dello zio: insomma il nuovo che avanza!
Di Giampiero Catone la stampa locale e nazionale si è ampiamente occupata, sia per le inchieste che lo hanno visto protagonista, sia recentemente per aver aderito a FLI e poi divenuto “responsabile” per un posto da sottosegretario.
Paolo Cilli
Quello vero!
Eletto con l’UDC, ha poi lasciato il partito per co-fondare il gruppo Montesilvano per le Libertà. E’ stato nominato dalla decapitata Giunta Ranghelli di Spoltore nella Commissione edilizia. Il Sindaco Ranghelli è stato recentemente arrestato proprio per un’inchiesta riguardante l’urbanistica.
Claudio Daventura
Nel 2004 a sostegno di Cantagallo eletto in consiglio viene nominato capogruppo dalla lista Civica Arcobaleno dell’ex Sindaco inquisito Paolo Di Blasio. Nel 2007 è eletto consigliere nelle fila di Forza Italia a sostegno di Cordoma. Per inciso nel 2007 la lista civica Arcobaleno sostenne il candidato sindaco Leo Brocchi (ex citymanager di Cantagallo) mentre oggi sostiene la Musa. Daventura è l’unico assessore della 1° Giunta Cordoma sopravvissuto dopo ben 11 assessori defenestrati.
Claudio Di Emanuele
Ex amministratore della Cms house srl, che avrebbe ricevuto un ingiusto vantaggio dalla giunta Cantagallo per la cessione di un terreno. Sulla vicenda c’è un’inchiesta in corso che vede coinvolta tutta la ex Giunta di centrosinistra, tra cui Bratti e Girosante (che fino alla notte prima della presentazione erano nella lista PD).
Umberto Di Pasquale
Ex consigliere, eletto nella lista Arcobaleno nell’amministrazione guidata da Cantagallo. Poi all’UDEUR, non eletto ma nominato da Cordoma presidente del CONSIDAN.
Luigi Marchegiani
Nel 2004 assessore per la lista Teodoro nella Giunta Cantagallo, poi è passato a Forza Italia ed ha sostenuto Cordoma. Adesso è capogruppo del PDL. E’ rinviato a giudizio per una vicenda che risale alla Giunta Cantagallo e per concorso poli (giunta Cordoma).
Un collezionista: rinviato a giudizio sia con Cantagallo che con Cordoma.
Lista ARCOBALENO
Paolo Di Blasio
Già sindaco negli anni ’90, pluriinquisito ed animatore della Lista Civica Arcobaleno, già Assessore con Cantagallo. Nel 2007 candida il figlio e sulla lista dei candidati fa scrivere DI BLASIO Stefano detto Paolo! Nel 2007 sostenne la candidatura a sindaco di Leo Brocchi. La lista Arcobaleno è Paolo di Blasio: centrodestra e centrosinistra fa poca differenza, lui è sempre in campo!
Maria Rosaria Parlione
Ex assessore all’Istruzione con la Giunta Cantagallo, è stata eletta nel 2007 nella lista Arcobaleno ed è stata per un pò in opposizione a Cordoma. Poi ha aderito all’UDC e la sua associazione ha collezionato migliaia di euro negli ultimi tempi proprio con la Giunta Cordoma. Oggi torna nella lista Arcobaleno.
Paola Sardella
Rinviata a giudizio per le assunzioni pilotate all’Azienda speciale dei servizi sociali di cui è presidente. Nel 2004 consigliere della Margherita con Cantagallo, nel 2007 si candida con una sua lista civica RINNOVAMENTO, al ballottaggio sostiene Cordoma ed ottiene la presidenza dell’Azienda Speciale.
Evenio Gabriele Girosante
Il 24esimo della lista non per caso: rinviato a giudizio del PD, assessore nella giunta Cantagallo, delfino di Nino D’Annunzio (PD) che ha corso alle primarie del centrosinistra, escluso nell’ultima notte dalle liste del PD, ha trovato casa nell’Arcolaleno e nel centrodestra.
Lista Città nuove – Polverini
Cipolletti Giancarlo
In consiglio comunale più volte avvezzo al saluto romano, è stato anche consigliere comunale nelle file del Partito Popolare Italiano, poi divenuto Margherita con il sindaco Gallerati. E’ stato eletto con AN, successivamente ha aderito alla DESTRA, nelle elezioni provinciali 2009 è stato candidato con la lista RIALZATI ABRUZZO – PESCARA FUTURA. In consiglio comunale aderisce a questo gruppo, oggi è con la lista della Polverini. Neppure i fascisti a Montesilvnao resistono al fascino del cambia casacca.
Lista Montesilvano futura – Rialzati Abruzzo – Libero
Corrado Carbani
Già assessore ai tempi della giunta guidata da Paolo Di Blasio negli anni 90, animatore della lista civica Libero, rinviato a giudizio per l’inchiesta concorsopoli con Cordoma. Nella Giunta Cordoma la sua lista civica ha cambiato 5 assessori!
Ernesto De Vincentis
Nel 2010 si dimette da assessore di Cordoma dopo essere stato tra i più votati di Forza Italia. Aderisce al PDL ma per alcune settimane esce sulla stampa come candidato a sindaco per la nascitura lista “Montesilvano in Discussione”, in quel momento promossa da Catone e dall’ex assessore di Cordoma De Landerset.
Il progetto fallisce e rientra nel centrodestra con Montesilvano futura-Rialzati Abruzzo.
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COALIZIONE CENTRISTA AUTONOMINATASI POLO DELL’ALTERNATIVA – CANDIDATO SINDACO FRANCESCO MARAGNO
Francesco Maragno
E’ sostenuto da 5 liste, tra cui FLI ed API.
Insieme alla moglie Cristina Di Giovanni sono, rispettivamente, il genero e la figlia di Raffaele Di Giovanni, imprenditore del mattone a capo della SAITEM e tra i fondatori di Forza Italia a Montesilvano. La Di Giovanni e Maragno sono stati eletti nel 2007, per Forza Italia, risultando 2° e 5° della lista. Sono passati all’opposizione dopo le dimissioni dell’Assessore Vittorio Gervasi, anche lui genero di Raffaele Di Giovanni.
Lista Democrazia e libertà
Vittorio Gervasi (capolista)
Fu il primo assessore ad aver lasciato la giunta Cordoma nel 2008 a meno di un anno dalla nomina. E’ genero del noto costruttore ex Forza Italia Raffaele Di Giovanni re della SAITEM (circa 300 dipendenti).
Lista API
Fabrizio Treccia
Consigliere eletto nel 2004 nella lista civica “Uniti per Cantagallo”. Si è ripresentato alle ultime elezioni comunali nella lista “Arcobaleno” (che ha sostenuto il candidato sindaco Leo Brocchi), ottenendo 125 voti non sufficienti però ad essere rieletto.
L’API in Abruzzo è stata recentemente travagliata dall’arresto del suo segretario regionale, Marino Roselli, per le vicende sull’urbanistica del Comune di Spoltore. Oggi però è coordinata a livello regionale da Gino Milano, eletto consigliere regionale con l’IDV.
Lista FLI
Oscaro Biferi
Eletto con l’UDC con Cordoma nel 2007.
Oggi è il coordinatore cittadino di Futuro e libertà dopo essere passato all’opposizione un paio d’anni fa.
Carlo Tereo De Landerset
Il più votato di AN nel 2007, nominato Assessore con Cordoma. Nel 2010 si dimette, restando fuori anche dal consiglio comunale.
Prova la corsa autonoma con “Montesilvano in Discussione” insieme a Catone e De Vincentis, ma poi in zona cesarini sceglie FLI con Maragno.
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COALIZIONE GRANDE SUD – LISTA DEL GRILLO NO EURO – CANDIDATO SINDACO PASQUALE CORDOMA
Fu il promotore dei banchetti della legalità con la presenza di Gianfranco FINI, quando la Giunta Cantagallo ricevette i primi avvisi di garanzia.
Da Sindaco è coinvolto in molteplici inchieste. Tra le più note è stato rinviato a giudizio nell’inchiesta sui concorsi truccati e nell’inchiesta sulle assunzioni all’Azienda speciale per i servizi sociali. E’ indagato nell’inchiesta RE MIDA – Ecoemme (rifiuti) e nell’inchiesta dal nome emblematico “Partito dell’Acqua”.
E’ stato coinvolto nell’inchiesta sulla Sanità Regionale in quanto revisore delle cartelle cliniche del gruppo Angelini.
Recentemente è uscito fuori dall’inchiesta per lo spostamento illegittimo di dirigenti le cui motivazioni usciranno a giugno.
Ha superato la cinquina e, dopo essere stato scaricato dal PDL, si ricandida con Grande Sud per puntare alla tombola!
La cosa che mi irrita e che se ci sono fatti penalmente rilevanti si fa bene a sottolinearli come smaccate operazioni di sopravvivenza, ma le parentele che non hanno portato vantaggi personali e che non le hanno generate per i congiunti, come il non spiegare le motivazioni di scelte tra l’altro di distinzione dallo scempio compiuto dalla giunta Cordoma, lo trovo una operazione puerile e di pura disperazione.
La ringrazio per il commento perchè così passiamo dal solito pettegolezzo alle discussioni pubbliche, come in un paese civile
Nel dossier presentiamo 39 casi, ciò che rende incredibile Montesilvano è la mole dei personaggi che cambiano casacca e di questi diversi sono coninvolti in procedimenti giudiziari che riguardano la pubblica amministrazione. A conferma che in città vige un malcostume diffuso, che va al di là delle inchieste, lo scempio urbanistico è sotto gli occhi di tutti, e il livello di indignazione al di là del pettegolezzo da bar è scarso.
Sulle parentele e congiunti a Montesilvano, ognuno è libero di far politica dove come vuole e mai le colpe dei padri dovrebbero ricadere sui figli. Purtroppo a Montesilvano, per esagerare di “Peppino Impastato” che ripudiano la famiglia non ce ne sono. L’attivismo politico dei congiunti matura sempre in prosismità delle elezioni e mi dispiace.
Concludo con una citazione “Il requisito della coerenza ha conseguenze sui comportamenti nella vita pubblica. I mutamenti di schieramento, sempre possibili per motivi di coscienza, dovrebbero richiedere le dimissioni dall’incarico. La coscienza politica deve favorire e promuovere i valori della persona, quali la dignità [...]”
Dal punto 4 del decalogo “Al servizio del bene comune” della Conferenza Episcopale di Abruzzo e Molise consegnato a tutti i partiti. Non propro un covo di bolscevichi o giustizialisti. Qui il decalogo completo http://www.diocesipescara.it/uffici/comunicazionisociali/il-decalogo-del-politico/?searchterm=al%20servizio%20del%20bene%20comune Nè i consiglieri nè gli assesori eletti con Cordoma si sono strappati le vesti, infatti il gruppo dei cosiddetti ribelli oggi si candida un po’con Musa, un po’ con Di Mattia, un po’ con Maragno.
tutto ok, ma da quando “l’essere parente di” è un reato? Chi non ha procedimenti è innocente.
Loro tentarono di infangare Impastato. Noi siamo migliori. Fare i nomi vuol dire non essere complici. farli a cazzo non vuol dire niente
Mi spiace che nonostante tutto sia rimasto il qualunquismo e la rabbia che ha sempre pervaso la sinistra italiana che non è mai guarita dal senso di inferiorita, ivi compreso il fatto di non poter rivendicare alcun padre nobile che l’aiutasse a fare politica e così si limita all’invettiva. La politica rimane nel passato per la tua formazione caro Corrado, nel quello ha fatto questo, questo è parente di. Ripeto indagati e condannati sono un caso a parte, ma chi non è nell’uno e nell’altro ha diritto di fare politica per difendere i propri interessi, se no varrebbe lo stesso principio che un sindacalista non dovrebbe mai fare politica proprio perchè baluardo di un diritto. Il paradosso risiede nel fatto che urlare non ha accentrato l’attenzione sulle proposte ma viene prodotto un articolo contro. Mi sa tanto della volpe e l’uva.
Per sostanziare il nostro dossier oggi abbiamo pubblicato su gentile concessione di Pietro Lambertini, il libro-inchiesta “La cassaforte di cemento” con i protagonisti, lista per lista, dello strabordante successo nel 2004 di Enzo Cantagallo. In questo modo si potranno incrociare nomi, circostanze ed atti che ci hanno portato alla Montesilvano di oggi. Il libro è davvero interessante perchè riporta le discussioni verbalizzate in consiglio comunale. Alla fine del viaggio si capirà spero che non è questione di inchieste o reati, amici o parentale ma esclusivamente di scelte politiche che ancor prima delle inchieste hanno tolto futuro alla nostra città. Ecco il link http://www.corradodisante.it/wp-content/uploads/2012/05/La-cassaforte-di-cemento.pdf
Quello che non riesco a capire è come ci si possa ancora ancorare ad una concezione ormai “fuori moda”, permettetemi questa definizione, secondo la quale sono immacolati quelli “le cui parentele non hanno portato vantaggi personali e che non le hanno generate per i congiunti”, tanto per citare un commento precedente. Montesilvano è stata depredata da persone elette da altre persone(che evidentemente non avevano capito con chi avevano a che fare, oppure lo avevano capito e pretendevano un tornaconto, questo è il “voto di scambio”). Se non cambiamo rotta finirà che come al solito la Magistratura dovrà intervenire per “aggiustare” ciò che gli stessi cittadini hanno guastato, cioè la politica pulita. Cito Davigo: “Non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti.” – ” la presunzione d’innocenza riguarda il processo, ma se io invito a casa una persona e questa mi ruba l’argenteria, intanto a casa mia non ci metterà più piede, poi una sentenza dirà se ha rubato o no”(Cit. Piercamillo Davigo – consigliere di Cassazione