RIFONDAZIONE DIFFIDA AMMINISTRAZIONE A FERMARE LAVORI SU VIA ALDO MORO. PROGETTO E TEMPISTICA ERRATI

UN BLUFF. LA RIQUALIFICAZIONE NON C’è! SI ROMPE LA CICLABILE E SI RIALZA LA CARREGGIATA. UN PERICOLO PER LE UTENZE DEBOLI. MANCANO FONDI E DOCUMENTAZIONE.

Oggi stesso come Rifondazione Comunista abbiamo inviato un esposto diffida a fermare il cantiere per il progetto “Nuova viabilità ciclabile e veicolare – Via Aldo Moro” e ripristinare siepe frangivento spiaggia libera tra “Sabbia d’Oro – Bagni Bruno” al Comune di Montesilvano (PE)  e per conoscenza alla Direzione demaniale Riserva naturale Santa Filomena, alla Capitaneria di Porto Pescara, all’Ufficio Demanio marittimo della Regione Abruzzo e alla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio della Regione Abruzzo.

Ieri in tutta fretta è partito il cantiere per la famigerata riqualificazione di Via Aldo Moro all’altezza della cosiddetta spiaggia libera “Jova Beach Party”. Un’opera sbagliata che prende avvio in piena estate con grave disagio per automobilisti, pedoni, ciclisti e frequentatori della spiaggia libera. Immaginate quale sarebbe stata la reazione se il cantiere fosse partito difronte agli stabilimenti balneari? La Giunta Comunale ha davvero poca considerazione della spiaggia libera.

È l’ennesimo bluff della Giunta De Martinis, poche idee e ben confuse. La riqualificazione sbandierata a dicembre prevede ora la distruzione e l’interruzione della Ciclovia Adriatica e il rialzo della carreggiata al pari del marciapiede, un pericolo per tutte le utenze deboli. Siamo difronte a un progetto spezzatino perché mancano i fondi per tutto il resto. Documentazione e trasparenza sono assai carenti. Dove sono i pareri di Soprintendenza, Demanio e Carabinieri Forestali visto che il progetto prevede di consumare arenile e di attraversare la pineta? Basti pensare che i lavori sono iniziati senza l’apposizione della cartellonistica di cantiere e senza le indicazioni di percorsi alternativi per pedoni e ciclisti.

Nell’esposto diffida abbiamo evidenziato principalmente i seguenti punti.

1. L’amministrazione comunale dovrebbe dare attuazione al vigente piano territoriale di coordinamento della Provincia di Pescara, redatto dal Prof. Bernardo Secchi, un gigante dell’urbanistica italiana. L’art. 78 delle NTA di questo piano, cui come noto i piani comunali devono conformarsi, è intitolato “Connessione interambientale costiera” e prevede “interventi atti a configurare l’intero arenile come parco urbano lineare”. Il comma 2 recita “Nel tratto di riviera in prossimità della pineta di S.Filomena (Comuni di Pescara e Montesilvano) il P.T.C.P. indica interventi tendenti alla ricostituzione del collegamento pineta­spiaggia con il ripristino della duna costiera e il sistema retrodunale ad essa associata, attraverso l’arretramento della strada rivierasca.” Siamo difronte all’ennesimo intervento pubblico in difformità alle previsioni del P.T.C.P.

2. Nel progetto esecutivo di dicembre 2019 si parla di “innalzamento della sede stradale e della realizzazione di un percorso ciclopedonale”, mentre nella delibera di giunta n.122 del 12 giugno 2020 in maniera difforme si fa riferimento ad un “intervento di manutenzione in via Aldo Moro”. Finora l’intervento ha riguardato la demolizione dei cordoli della ciclovia adriatica nel tratto oggetto del cantiere. L’intervento straordinario su Via Aldo Moro è inserito in una delibera che riguarda l’intervento ordinario su altre vie cittadine.

Come evidenziato da diversi portatori di interesse con tale progetto si varierebbe il tracciato della pista ciclabile esistente con un tracciato curvilineo e ondivago senza relazione con le caratteristiche di mobilità litoranea legate al tracciato della Ciclovia Adriatica Bike to Coast, del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche (SNCT – Bicitalia).Il  percorso ciclabile intersecherebbe più volte il tracciato pedonale e quello  veicolare aumentandone la pericolosità, consumando per giunta  preziose aree della  spiaggia e nella pineta litoranea assolutamente inalienabili.

La giunta di centrodestra che dopo appena un anno dall’elezione già soffre numerosi malpancismi e consueti cambi di casacca, evita l’unica azione urgente ovvero il ripristino della siepe frangivento eradicata in occasione del Jova Beach Party (7 settembre 2019) nel tratto di spiaggia libera ricompresa tra gli stabilimenti Sabbia D’Oro e Bagni Bruno. Un danno ambientale e erariale. Il vento senza barriere produce l’erosione della spiaggia e la sabbia ha costretto le ditte appaltatrici del comune ad intervenire più volte per la rimozione. I cittadini pagano due, tre volte, da un lato i ripascimenti dall’altro la rimozione della spiaggia. E se i lavori proseguiranno e tutto sarà sullo stesso piano anche gli automobilisti dovranno fare i conti con la sabbia. Insomma invece di ridurre si aumentano le situazioni di pericolo.

Annunciano progetti sulla ciclabilità e sul turismo dolce ma per ora l’unica azione concreta in piena estate è la rimozione e l’interruzione di un tratto della ciclovia adriatica.

 Corrado Di Sante, segretario provinciale PRC-SE Pescara

L’esposto diffida inviato da FIAB Pescarabici, Mila Donnambiente Pescara, Ecoistituto Abruzzo, Ciclisti Anonimi Pescaresi, Italia Nostra Pescara, associazione di quartiere Saline Marina PP1 Montesilvano, associazione culturale Prospettiva Futura Montesilvano, associazione cittadina Montesilvano Anno Zero, associazione Civitas Ambiente e Cultura Montesilvano.

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