MONTESILVANO ACQUE NERE E MALEODORANTI IN MARE. AMMINISTRAZIONE MINACCIA QUERELA.

Il comunicato che segue è stato inviato intorno alle ore 12 del 25 agosto.  Nel pomeriggio è arrivata la replica dell’Assessore Aliano. L’amministrazione di centrodestra ha espresso l’intenzione di ricorrere a querela. Il comunicato dell’Assessore è stato inviato intorno alle 18 del 25 agosto. La stringa di salvataggio del pdf dell’ordinanza 44 pubblicata sull’albo pretorio riporta 17,53 del 25 agosto. Non è possibile risalire all’orario di pubblicazione sull’albo delle due ordinanze 44 e 45 che vietano per 48 ore la balneazione nei tratti di spiaggia antistante Via Leopardi /Via Dante e Fosso Mazzocco. Fino alle 19 del 25 agosto le ordinanze non risultavano pubblicate, come non c’erano avvisi sui canali social del comune (facebook e telegram) e sul sito web. Il comune di Pescara aveva pubblicato l’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione  nel tratto di proprio interesse già nella mattinata del 25 agosto.  

Comunicato stampa 25 agosto 2020

SUBITO DIVIETO TEMPORANEO DI BALNEAZIONE.

 ACA AVVII VERIFICHE E CONTROLLI SU PUNTI IMMISSIONE ACQUE NERE

Una forte pioggia notturna [24 agosto] e come di consueto a Montesilvano i fossi di scolo e le spiagge antistanti diventano uno specchio maleodorante di acque nere che finiscono in mare con gli scogli a fare da tappo, come già accaduto a giugno.

Dal fosso di scolo del pontile antistante via Finlandia a “Fosso Mazzocco” passando per il fosso antistante via Dante la pioggia ha scalzato i cumuli di sabbia che facevano da tappo riversando sulla spiaggia e in mare acque bianche miste ad acque nere.

Particolarmente grave lo sversamento nella spiaggia libera tra la “Rosa dei venti” e “Bagni Giulietta”.

La delibera della Giunta Regionale n.289 del 25 maggio 2020 sulla corretta gestione delle acque di balneazione al punto 11 stabilisce “che in caso di piogge intense e/o avaria degli impianti di depurazione o dei sistemi di collettamento, con attivazione degli scolmatori di piena e relativo sversamento nelle acque marine di reflui non trattati, segnalati in tempo reale da parte dell’Ente Gestore del sistema idrico, è disposto nel tratto interessato, da parte dell’autorità competente, un divieto temporaneo di balneazione di 48 ore.”

Pertanto il sindaco Ottavio De Martinis tempestivamente e precauzionalmente, in base alla normativa regionale, emani un’ordinanza temporanea di divieto di balneazione nei punti interessati dagli sversamenti per la tutela della salute dei bagnanti e provveda alla necessaria opera di informazione.

Ci auguriamo che l’Aca, come previsto dalla normativa regionale, sia già in azione per verificare e monitorare i possibili punti di immissione a mare di acque contaminate, anche attraverso propri controlli, al fine di scongiurare l’esposizione dei bagnanti agli agenti inquinanti. Occorre verificare se i fossi di scolo nello loro percorso dalla collina al mare intercettano altri scarichi o i troppo pieni delle fogne cittadine.

Questa volta si eviti di nascondere la fogna sotto la sabbia, le ruspe non fanno la qualità delle acque di balneazione e non tutelano la salute dei bagnanti. Trasparenza e informazione sì.

Con i cambiamenti climatici questo scenario si ripeterà spesso. Per questo occorre intervenire preventivamente con la separazione delle acque bianche dalle acque nere, intercettare eventuali scarichi abusivi e soprattutto alleggerire la pressione dell’urbanizzazione e della cementificazione selvaggia sulla città: il contrario di quanto fa la giunta di centrodestra.

 

Corrado Di Sante, segretario provinciale Rifondazione Comunista

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